L’azienda punta ad una vera propria trasformazione, iniziata già anni fa, ad un futuro di rinnovamento, con i giovani in ruoli di responsabilità
Fortissima la presenza di giovani, con una età compresa dai 22 ai 39 anni, alla Vimi Fasteners: su 218 addetti totali, 92 addetti hanno meno di 39 anni.
Giovani competenti e lavoro di squadra: sono i collaboratori che Vimi Fasteners è riuscita ad attrarre con successo crescente, tanto da avere una presenza diffusa in tutte le divisioni aziendali, con un contributo importante all’innovazione e alla competitività dell’azienda.
Clima costruttivo, possibilità di formazione e carriera, progetti sfidanti e riconoscimento del merito con responsabilizzazione crescente sono tra gli aspetti che hanno convinto i giovani a scegliere di lavorare in Vimi Fasteners, lasciando anche esperienze consolidate. ‘Vimi crede da sempre nei giovani– spiega Marco Sargenti, amministratore delegato di Vimi Fasteners- negli ultimi anni abbiamo deciso di portare avanti un rinnovamento profondo, inserendo giovani, anche in ruoli di responsabilità, dando loro fiducia sin da subito e nel contempo affiancandoli a persone di maggiore esperienza. L’azienda guarda al futuro in una ottica di rinnovamento ed i giovani, con le loro competenze, passione e voglia di fare, saranno l’asse portante della nostra struttura organizzativa. Crediamo sia fondamentale offrire loro una reale e sfidante opportunità di crescita per costruire la Vimi del futuro’.
LE TESTIMONIANZE
Davide Leone ha 26 anni, è ingegnere dei materiali e, alla sua prima esperienza lavorativa, è stato inserito nel laboratorio metallurgico: «È una sfida professionale, sono stato subito responsabilizzato e in più ruoli», afferma; la collega
Serafina Larocca, 25 anni, è fresca di laurea in ingegneria gestionale è arrivata dalla Basilicata per gestire «la pianificazione dello stampaggio a freddo, insieme al lancio degli ordini di produzione».
Christian Schiano, 26 anni, del reparto rullatura, è stato da subito formato dai tutor aziendali per realizzare questo processo produttivo delle raffinate soluzioni di fissaggio prodotte dall’azienda. Sorride, felice della scelta che ha fatto,
Andrei Ilie, 35 anni, che è rimasto persino «sorpreso» dall’approccio con cui l’azienda lo ha accolto, interessata a conoscere anche la sua visione della parte del mondo da cui era arrivato. «È un’azienda grande, ho un lavoro dinamico. Esattamente l’opposto di quello che ho lasciato, che era statico. Mi sono detto: se non ora, quando cambio? Una scelta rivelatasi giusta».
Amjad Alì, 26 anni e un viaggio lungo alle spalle, arrivando dal Pakistan, si trova «benissimo» nel reparto d’imballaggio della Vimi Fasteners.
Michele Gherardi, 26 anni è ingegnere gestionale e opera nell’impresa da otto mesi. Inizialmente era impiegato nella pianificazione della produzione, «da qualche settimana sono all’ufficio qualità- racconta- per gestire la qualità dei fornitori. Sono felice di aver accettato lo spostamento e sono rimasto anche sorpreso dalla grande attenzione dell’azienda per i lavoratori e per la tensione alla crescita costante».
Giorgia Bertozzi, 36 anni, è invece, da giugno di quest’anno in azienda e nel corso di questo periodo ha già visto «valorizzato il mio bagaglio tecnico» frutto di precedenti esperienze lavorative.
Elisa Mariani, 32 anni, è un ingegnere ambientale che in azienda ha trovato un luogo dove «stare bene» come donna e professionista. Si occupa della gestione delle misure che assicurano la protezione, la salute e la sicurezza dei lavoratori, anche attraverso la formazione d’aula ed ha partecipato alla prima stesura del bilancio di sostenibilità dell’azienda. «È una figura molto apprezzata- spiega- e spero di consolidarmi in quest’ambito».
Giuseppe Attianese, 32 anni con un diploma di perito informatico, ha aggiunto al proprio curriculum un corso di meccanica a Parma. Si occupa «dello stampaggio a freddo cioè della parte iniziale del processo, quando il filo metallico viene deformato assumendo la forma desiderata».
Elisa Davoli, 34 anni, è invece addetta alla gestione del magazzino di spedizione. In precedenza, ha lavorato in una piccola azienda per sette anni. Quando ha deciso di cambiare, ha puntato anche sulle sue competenze derivanti dalla laurea in lingue. Nella sua attuale posizione «gestisco le spedizioni in tutta Europa e ciò mi permette di usare le lingue che conosco. C’è sempre da imparare ed è stimolante mettersi in gioco», considera.
Sono decisamente soddisfatti dell’occupazione che hanno trovato anche Hamza Balili e Gurpreet Singh.Il primo, 22 anni, arriva dal Marocco. «Sono qui dal 10 ottobre e mi trovo bene. Sono agli inizi, devo imparare a conoscere bene il macchinario, a muovermi nel modo corretto. Ci vuole pazienza, ma sto bene». Il secondo, anch’egli 22 anni, arriva dall’India e del suo lavoro dice subito che «mi piace». Ha sperimentato il settore dello stampaggio e della rullatura. Ovunque «ho trovato il supporto di tutti, la capacità di fare squadra, la responsabilizzazione. Mi sono sempre sentito accolto», conclude.