Si è riunito nei giorni scorsi, il Consiglio di amministrazione di Vimi Fasteners Spa quotata sul sistema multilaterale di negoziazione Euronext Growth Milan organizzato e gestito da Borsa Italiana.
Il Cda ha ufficializzato i ricavi consolidati del terzo trimestre 2022, che ammontano a 39,51 milioni di euro ed un portafoglio ordini del Gruppo, al netto del fatturato anzidetto, di circa 23 milioni di euro. Si registra, per lo stesso periodo, un progressivo rafforzamento della presenza del Gruppo nel settore “Industrial”, con il 60% del totale dei ricavi del periodo.
“Considerando lo scenario macroeconomico e geopolitico che stiamo attraversando, siamo soddisfatti di questo risultato’” afferma Marco Sargenti, amministratore delegato dell’azienda di Novellara.
Cinquantadue anni d’attività, 23 assunzioni di giovani solo nell’ultimo anno, una strategia di crescita già ben avviata che punta ad ampliare la propria presenza nel settore industriale – veicoli commerciali, motori per produzione di energia elettrica, macchine operatrici agricole-energia, O&G e infrastrutture, conservando il business importante nell’ambito dell’automotive. Interlocutore di brand di livello internazionale, e fornitore principale del più grande produttore di turbocompressori a livello globale, l’azienda nel 2022 ha volontariamente varato il primo bilancio di sostenibilità e lavora assiduamente per innovazione green di processo e di prodotto.
È così che si presenta oggi Vimi Fasteners, nata nel 1967 a Reggio Emilia per produrre viti e oggi saldamente impegnata in sistemi di fissaggio altamente customizzati, sviluppati in co-design con i propri clienti per applicazioni sfidanti.
«Attenta alle opportunità di business, l’azienda è sempre più aperta ai mercati globali – spiega il ceo Marco Sargenti -, attraverso un’organizzazione commerciale più strutturata e capace di cogliere opportunità locali e internazionali»
Le specializzazioni che Vimi Fasteners riesce a garantire sono decisamente innumerevoli. «Vanno dai sistemi di fissaggio per l’applicazione in alta temperatura per turbocompressori agli e-turbo, dai sistemi di scarico e frenanti – elenca l’amministratore delegato – a quelli ad alta resistenza impiegate nelle viti biella. Si producono poi le viti volano, i prigionieri testa nei motori delle supercar e delle motosport, fornendo i nomi più blasonati del settore, per finire con i prodotti realizzati con le leghe leggere come il titanio per il fissaggio di ruote e parti del veicolo».
Per il futuro, l’agenda dell’azienda è già tutta imperniata sull’innovazione e lo sviluppo, con la collaborazione di università e centri di ricerca. L’obiettivo sono tipologie di componenti ancora più performanti, per esempio più leggeri, tali che, dopo essere inseriti nei prodotti finiti, li rendano più efficienti con riduzione dei consumi e, quindi, minor impatto sull’ambiente.
ESG, ovvero Environmental, Social and Governance, sono del resto i tre filoni che stanno guidando a ogni livello l’operato dell’impresa, che in questo mezzo secolo di storia ha dimostrato di saper intessere rapporti di lunghissimo periodo con i propri interlocutori, sapendo soddisfare le esigenze del mercato.
Sul fronte energetico, Vimi Fasteners ha in corso il potenziamento – per estensione – dell’impianto fotovoltaico installato in azienda. Intanto, tutta quella in uso è già certificata come proveniente da fonti rinnovabili. Parallelamente, ha attivato percorsi strutturati per l’efficientamento e la riduzione dei consumi, anche con precise regole di comportamento per tutti i dipendenti.
Con gli ingressi di quest’anno l’età media del personale è di poco superiore ai 40 anni. Dando concretezza al principio di «mettere la persona al centro», l’azienda si è organizzata con un empowerment diffuso, per raggiungere anche una significativa aggregazione tra lavoratori che per il 13% sono stranieri e rappresentano ben dieci diverse nazionalità.
Per garantire un bacino importante di manodopera, l’azienda ha intessuto rapporti con tutte le strutture scolastiche del territorio, dando anche la possibilità ai giovani di fare periodo di stage o tesi universitarie attorno alla produzione aziendale, in modo che poi possano valutare di restare alla Vimi al termine degli studi. Sargenti non nasconde di condividere la difficoltà diffusa a trovare profili tecnici, anche se sottolinea l’importanza di individuare «giovani che abbiano voglia di seguire un percorso formativo e tanta voglia di crescere, che abbiamo curiosità, passione e capacità di lavorare assieme, nel rispetto delle diversità e in linea con i valori di Vimi». Un’azienda che, tra l’altro, ha al proprio interno una presenza femminile che raggiunge il 30% e arriva al 40% nella divisione impiegatizia. «Metteremo ancora più impegno nel riequilibrare, per quanto possibile, il rapporto di genere fra i dipendenti», afferma Sargenti, in sintonia con le politiche di ESG adottate dall’azienda, dove in questi giorni la responsabilità della gestione delle risorse umane è stata data proprio a una donna.
Quest’anno abbiamo volontariamente presentato il primo bilancio di sostenibilità – conclude l’amministratore delegato – perché crediamo fermamente che una crescita sostenibile dell’azienda sia intrinsecamente connessa al miglioramento delle dimensioni sociali e ambientali del nostro territorio.