Le viti ad alta resistenza sono uno dei tre prodotti di punta di Vimi Fasteners, in grado di generare circa il 10% del fatturato consolidato grazie alle loro applicazioni in molteplici settori. Un prodotto in continua evoluzione grazie alla costante attività di ricerca e sviluppo e innovazione tecnologica, così come al focus sull’aumento della capacità produttiva al fine di accrescere la presenza nel Motorsport e le sinergie con il settore Aerospace, oltreché le consolidate applicazioni nell’Automotive di alta gamma. Sfruttando innovazione e rapporti consolidati con i clienti storici, dopo un anno a due velocità, Vimi Fasteners punta
ad aumentare ulteriormente il fatturato di questa tipologia di prodotto in un mercato resiliente come quello delle auto di lusso.
Le viti ad alta e altissima resistenza, insieme ai sistemi di fissaggio per alte temperature e ai prodotti in leghe leggere come il titanio, sono una delle tre tipologie chiave di prodotti attraverso i quali passa la strategia di crescita del gruppo Vimi Fasteners.
Si tratta nel dettaglio di viti biella, viti testa, volano, dumper e altri tipi di viti, capaci di operare con carichi specifici elevati e sollecitazioni ripetute tipiche della fatica, caratteristiche che le rendono particolarmente adatte per un loro utilizzo
nei powertrain più performanti.
Queste viti ad elevato contenuto tecnologico rappresentano il 10-11% del nostro fatturato consolidato con una marginalità media superiore alle altre viti speciali, permettendo a Vimi Fasteners di servire diversi settori industriali di interesse, come
l’Automotive di alta gamma, l’Industriale, l’Oil & Gas, Motorsport e Aerospace.
Quest’ultimo, in particolare, non è così diverso dall’Automotive di alta gamma, con cui condivide il ciclo produttivo e un sapiente know how. Nell’Aerospace infatti la vite, oltre ad essere ottimizzata relativamente al suo peso, richiede tutti quei processi produttivi tipici delle viti ad alta resistenza. La principale differenza risiede nei margini di sicurezza richiesti in questo settore, che sono, ad esempio, molto superiori rispetto alle stesse viti utilizzate nel Motorsport.
Allo stesso tempo anche la materia prima utilizzata per la loro fabbricazione è accuratamente selezionata ed acquistata attraverso specifiche Aerospace per garantirne una migliore qualità con livelli inclusionali di gran lunga inferiori agli acciai più comuni per bulloneria.
Si comprende dunque che nel campo delle viti ad alta resistenza l’innovazione e l’attività di ricerca e sviluppo assumo un ruolo primario.
Vimi Fasterners, conferma l’Ad, “porta infatti avanti attività in questo campo di ricerca da tanti anni con particolare attenzione all’incremento delle caratteristiche meccaniche attraverso il processo di stampaggio ed i successivi trattamenti termici”.
Inoltre, “stiamo concentrando i nostri sforzi sulle lavorazioni meccaniche, dove negli scorsi anni abbiamo introdotto nuovi centri di lavoro che via via hanno prodotto innovazioni e miglioramenti, conferendo un ulteriore valore aggiunto ai
nostri prodotti”.
Proprio per estendere questo tipo di lavorazioni la società installerà, entro la finedell’anno, “un nuovo macchinario che ci consentirà da un lato di essere pronti ad aumentare i volumi produttivi, passo necessario data la saturazione della linea
installata alcuni anni fa, e dall’altro di produrre delle viti ad alta resistenza molto
sofisticate tipiche di quelle di impiego Aerospace e Motorsport”.
Un segmento dove Vimi Fasteners è presente con volumi interessanti , ma che potrebbero ulteriormente crescere grazie a queste innovazioni che spesso sono sviluppate insieme ai clienti e partner.
Aumentare ed estendere i volumi di fornitura delle viti ad alta resistenza è infatti uno degli obiettivi a medio termine di Vimi Fasteners, raggiungibile anche grazie al rafforzamento del rapporto con i clienti consolidati e allo sviluppo di progetti
con nuovi clienti.
“Siamo sempre in contatto con i nostri clienti, che siano storici o potenziali, per essere pronti a soddisfare le loro esigenze – spiega l’Amminsitratore Delegato Sargenti – Siamo infatti sempre più presenti nella fase di progettazione del powertrain nel settore Premium, svolgendo attività di co-engeeniring volte a trovare la migliore soluzione che possa soddisfare le esigenze sia funzionali che produttive del cliente”.
Intensificare i contatti con i clienti storici del settore, tra i quali si annoverano molti produttori europei di auto di lusso, può rappresentare un forte vantaggio. L’esperienza vantata con questi leader del settore, continua il Ceo, “ci ha permesso di presentarci con ottime referenze nei confronti di case automobilistiche con le quali non avevamo rapporti iniziando nuove collaborazioni mediante le quali stiamo sviluppando dei prototipi per delle prime forniture di qualifica”.
Parallelamente, “puntiamo ad approfondire e aumentare l’utilizzo di nuovi materiali alto resistenziali in leghe speciali, che possono essere impiegati anche nell’Aerospace e nel Motorsport. A ciò contribuirà l’arrivo, entro fine anno, di nuovi macchinari per le lavorazioni meccaniche già citati precedentemente e una nuova stazione di selezione molto sofisticata destinata al controllo di qualità a fine produzione, che verrà installata entro fine aprile”.
Sono tutti step, spiega Sargenti, “a cui sottende una logica di sviluppo di lungo periodo, basata su una spinta continua verso l’innovazione e la ricerca di nuove tecnologie produttive e nuovi prodotti, anche attraverso la collaborazione con
Università e centri di ricerca specializzati”.
In questo ambito si inserisce anche la domanda per un nuovo progetto di ricerca, con una contribuzione a fondo perduto, sulle viti ad alta resistenza per impieghi Aerospace e Motorsport già presentata al MISE. Il progetto di ricerca ha ricevuto
un feedback molto favorevole da parte della commissione tecnica giudicante e sta ora percorrendo gli ultimi passaggi amministrativi per conseguire l’autorizzazione finale e la conseguente delibera.
Un progetto che porrà particolare attenzione “al tema dell’alleggerimento sia dei powertrain tradizionali a combustione interna che per quelli ibridi o elettrici che comportano un elevato peso aggiuntivo per l’installazione delle batterie. Vi è inoltre una sempre maggiore ricerca di materiali più leggeri anche per tutto quello che sta intorno al motore ed i sistemi di fissaggio fanno sicuramente parte di questi progetti di alleggerimento. Per questi motivi vi è una sempre maggiore richiesta di viti ad alta resistenza, più piccole e leggere, rispetto a viti a più bassa resistenza più grandi e di conseguenza più pesanti”.
A livello di risultati, racconta l’Ad, “nel 2018 le viti ad alta resistenza hanno generato circa 5,5 milioni di fatturato, corrispondente a circa il 10% del fatturato complessivo, riflettendo un annata a due facce”.
La prima prima parte dell’anno, infatti, “è stata estremamente positiva, caratterizzata da una forte domanda e dall’aumento dei volumi produttivi. Da settembre si è invece riscontrato un rallentamento dovuto sia a fattori macroeconomici e geopolitici sia a fattori più specifici, come l’introduzione della nuova normativa sulle omologazioni che ha ritardato il lancio sul mercato di
nuovi modelli”.
Con riferimento al fatturato del gruppo Vimi nel 2018, il settore Automotive (sia di alta gamma che supercar) ha rappresentato il 42% del fatturato, l’Industriale il 34%, i Veicoli commerciali il 7%, Energia ed Oil&Gas il 7%, le Infrastrutture il 6% ed altri il 4 per cento.
Inoltre, “il settore auto non è stato certo favorito dalla la mancanza di chiarezza per tutto ciò che riguarda il mondo delle auto elettriche e dalla demonizzazione ingiustificata del diesel. Incertezza che riguarda anche l’aspetto commerciale, con l’introduzione di incentivi e disincentivi che stanno disorientando le persone che si accingono ad acquistare una nuova auto”.
Vimi Fasteners rimane però ottimista sull’anno in corso, poiché “l’automotive nei segmenti dell’alta gamma e delle supercar continua a crescere a livello globale a seguito dell’espansione di quelle classi sociali che possono permettersi auto di lusso ed altamente performanti, dove appunto sono impiegate le viti ad alta resistenza. Così come pure possiamo dire la nostra anche nelle nuove tipologie di powertrain, cogliendo appunto lo sviluppo dei motori elettrici.”
In questo scenario, conclude Sargenti, “pensiamo di crescere ulteriormente nelle viti ad alta resistenza raggiungendo circa i 6 milioni di ricavi nel 2019, mentre nel 2020 puntiamo a un incremento di un ulteriore 10% grazie alle nuove applicazioni che stiamo sviluppando per il Motorsport. La crescita sarà principalmente organica, anche se non sono esclusi ulteriori benefici derivanti da potenziali acquisizioni che sono al momento oggetto di valutazione”.